Amber and brass
Quando Louis Poulsen e Poul Henningsen introdussero per la prima volta il vetro soffiato a mano e colorato negli anni Venti, fu nel tentativo di attirare nuovi clienti. A quel tempo, l'attenzione era rivolta a colori caldi e naturali, con espressioni distinte e una bella lavorazione artigianale. I paralumi in vetro offrivano un vantaggio: lasciavano trasparire una parte della luce e la indirizzavano verso l'alto, verso il basso o verso l'interno della stanza. In questo modo la lampada contribuiva all'illuminazione generale e all'atmosfera accogliente.
Continuiamo a notare la tendenza a incorporare i colori dorati nell'arredamento scandinavo, in particolare le tonalità di giallo, dal giallo chiaro al giallo scuro. I paralumi ambrati sono i compagni perfetti di questa tendenza, poiché il colore ha un effetto incredibilmente invitante ed emette un'espressione calda e tranquilla. La luce dorata dei paralumi ambrati ricorda il lume di candela, una luce d'atmosfera che Poul Henningsen voleva ricreare in forma elettrica per soddisfare i nostri bisogni umani.
La filosofia della prima luce - Pensieri dietro l'iconica lampada PH
Nel 1907, il designer, architetto, autore e critico culturale danese Poul Henningsen vide per la prima volta la luce elettrica del giorno. Nel 1920, la metà delle case danesi era dotata di illuminazione elettrica, ma egli riteneva che la lampadina elettrica creasse una luce impossibile da ottenere – o era troppo nitido o il paralume rubava la maggior parte della luce. In risposta, iniziò a sviluppare un paralume che emettesse luce a pieno regime senza accecare, e passò la maggior parte della sua vita a domare e perfezionare il fenomeno. “It seems as though the strength of light that has been cheaply acquired for us in recent years has cost us the quality, beauty, and truth of our light.” – Poul Henningsen. “Just think about how much fine and precise filigree work and watchmaking could be done by the light of a single flame back in the day.”
Secondo Poul Henningsen, i tecnici sognavano di trasformare la notte in giorno: un sogno che egli considerava poco artistico e sbagliato, poiché gli esseri umani hanno bisogno del ritmo circadiano. “On a winter’s day, when dawn and dusk practically meet at midday, you can have your light on all day – but of course, you don’t want a fluorescent lamp that reminds you of the light of noon on a summer’s day.”
Thoughts such as these inspired Poul Henningsen to create a lamp that would reduce the amount of annoying blinding and improve electric light with respect to the needs of human beings.
Secondo il mito, l'idea di un nuovo sistema di paralume gli venne nel 1915, quando sua madre, la scrittrice Agnes Henningsen, si disperava nel vedersi allo specchio. Era incredibilmente vanitosa e si vedeva brutta alla luce fredda della lampadina elettrica. Le mancava il caldo bagliore della lampada a petrolio. Da qui nasce il suo desiderio di creare nuove lampade per la casa, che lo porta a sperimentare una varietà di lampadine, riflettori e paralumi. Indipendentemente dalle motivazioni, Poul Henningsen era preoccupato dall'idea di creare una luce migliore.