Dopo che Panton divenne noto grazie ai suoi design visionari, poté permettersi di sperimentare. Così ha progettato i primi mobili gonfiabili - realizzati in pellicola di plastica trasparente, e ha anche creato un "ambiente totale" per l'Hotel Astoria di Trondheim in Norvegia, in cui soffiti, pareti e pavimenti erano coperti tutti in un pattern ispirato all'Op Art in diverse variazioni dello stesso colore. Questo è stato un precursore dei successivi "ambienti uniformi" ancora più fantasiosi che Panton creò per la sede dello Spiegel di Amburgo nel 1969 per la mostra Visiona II.
Sebbene vinse numerosi premi negli anni '70, Panton perse gradualmente il suo posto al centro della scena del design. Nella cinica era post-Vietnam, i designer politicizzati sembravano più accattivanti dei design pop e tecnologici dallo spirito giocoso e ottimista di Panton.
A metà degli anni '90 però, quando il modernismo della metà del XX secolo e quindi Verner Panton tornò moderno, il graphic designer Peter Saville scelse la lampada "Shell" come pezzo centrale dell’interior design del suo appartamento tanto fotografato a Mayfair, Londra. Il designer ha ricevuto anche tanta attenzione in seguito alla cover di British Vogue nel 1995 in cui figurava Kate Moss seduta, nuda, su una sedia Panton.
In seguito a questi eventi, Panton ha vinto varo premi, e i suoi modelli originali degli anni '60 sono stati nuovamente messi in produzione. È stato invitato a progettare una mostra al museo Trapholt di Kolding, Danimarca - la mostra è stata aperta come previsto il 17 settembre 1998, ma purtroppo Verner Panton era venuto a mancare solo 12 giorni prima.